Biancani: “Alzheimer, una malattia che interessa migliaia di persone. Inadeguata la risposta del servizio pubblico a sostegno delle famiglie".

"Le associazioni spesso sono l'unico riferimento ma ad
oggi gli aiuti ricevuti dalla Regione sono insufficienti. Senza maggior
riconoscimento molte famiglie rimarranno sole."
Ricevuta, in aula, la risposta all'interrogazione del Vicepresidente del Consiglio Regionale Andrea Biancani, per chiedere il riconoscimento e il sostegno regionale delle realtà di volontariato che fanno attività per le persone affette da disturbi neuro-cognitivi, demenza e Alzheimer.
"Ad oggi manca, da parte della Regione, il riconoscimento del grande lavoro che le associazioni fanno nei confronti delle persone affette da demenza, disturbi neuro-cognitivi e Alzheimer; che i questi anni hanno aiutato tantissime famiglie. Molte di queste realtà vivono solo grazie alle prestazioni gratuite dei volontari, alle donazioni di privati, a finanziamenti di progetti che presentano e realizzano. Spesso la mancanza di risorse blocca il loro sviluppo e la possibilità di dare risposte a molte più persone. A questo si aggiunge il recente aumento delle spese, che sta colpendo tutti, e che rischia di mettere a rischio anche queste attività".
"Per questo, due mesi fa, ho presentato un'interrogazione in cui chiedevo alla Regione di formalizzare un percorso di collaborazione con gli enti del terzo settore che gestiscono tali attività di volontariato nei confronti delle persone affette da demenza e Alzheimer, così come già sperimentato per altre patologie. Tali associazioni danno risposte in un'area della prevenzione nella quale, purtroppo, il servizio pubblico da una risposta inadeguata. Alla luce di questo, chiedevo il sostegno economico di queste attività attraverso dei bandi appositamente dedicati o con il coinvolgimento degli Ambiti Territoriali e Sociali."
"Un esempio di come si potrebbe strutturare la collaborazione è quanto già fatto per l'assistenza oncologica domiciliare, dove il sistema pubblico negli anni ha avviato rapporti stabili di collaborazione e finanziamento delle prestazioni con associazioni e fondazioni come ad esempio ANT e IOPRA, che ad oggi stanno dando buoni risultati in termini di servizi ai cittadini. L'obiettivo dovrebbe essere avviare una collaborazione simile anche nel campo dell'Alzheimer e della demenza, incentivando le associazioni ad aprire delle strutture che forniscano luoghi per la socialità, laboratori e attività riabilitative, nella fase iniziale e lieve delle malattie, con un sostegno chiaro e definito da parte della Regione".
"Oggi, mi è stato risposto in aula che attualmente la Regione prevede un bando per il terzo settore a cui possono partecipare anche le realtà che si occupano di Alzheimer. È evidente, però, che si tratta di un aiuto insufficiente, poiché non è mirato. Il bando, infatti, finanzia un progetto per ogni area vasta e copre una miriade di tematiche in cui operano le associazioni: dalla povertà, all'istruzione, al cambiamento climatico, ecc... In questo modo, per quanto si incentivino progetti di rete, non si riesce a dare il giusto contributo alle associazioni che forniscono dei servizi fondamentali per la popolazione, come è il caso dell'assistenza agli anziani".
"La risposta che il nostro sistema socio-sanitario dà nei territori purtroppo è insufficiente, in particolare nella fase iniziale e lieve della malattia, dove la famiglia deve gestire sostanzialmente da sola la situazione. L'intervento di tante associazioni di volontariato risulta indispensabile per dare una prima risposta. Un esempio è l'associazione Nonno Mino che gestisce centri e attività a Pesaro, Urbino, Tavullia e Vallefoglia. Queste realtà contribuiscono al benessere fisico e psicologico della persona rallentano il decadimento cognitivo e permettono, allo stesso tempo, alle famiglie di conciliare l'impegno di cura con gli impegni lavorativi e familiari. Spesso, quindi, si tratta dell'unico riferimento per chi ha disturbi lievi, che non richiedono strutture attrezzate e per cui il sistema pubblico oggi non ha la capacità di dare un servizio di massa e diffuso. Capacità che, purtroppo, non avrà neppure nei prossimi anni. ".
"Nel nostro territorio gli ultrasessantacinquenni rappresentano circa un quarto della popolazione e fra questi circa 35000 soffrono di demenza o di disturbi neuro-cognitivi minori, di cui oltre 17000 di Alzheimer. In provincia parliamo quindi di migliaia di persone a cui attualmente il sistema sanitario fatica a dare risposte concrete, creando notevoli disagi per molte famiglie".
"Di recente è arrivata la buona notizia della riapertura a Galantara di 8 posti letto per malati con patologie medio-gravi, ma è evidente che questi non bastano a soddisfare la domanda. Davanti a migliaia di richieste che arrivano da tutto il territorio i posti disponibili sono poche decine, e andrebbero quindi aumentate anche le convenzioni con le strutture esistenti".
"Per questo mi auguro che la Regione stanzi maggiori risorse e lanci dei bandi di finanziamento specificatamente pensati per questo settore di attività, proponendone anche un maggior numero durante l'anno, perché non possiamo pensare che un'associazione sostenga tutte le attività annuali con qualche migliaio di euro vinto nell'unico bando annuale, specialmente se messe anche in competizione con realtà che fanno cose completamente diverse".
L'interrogazione è stata sottoscritta anche da Micaela Vitri e dal Gruppo PD.
Andrea Biancani - Vicepresidente Consiglio Regione Marche