Biancani-Vitri “La Regione ha respinto la mozione che chiedeva l’allargamento dello stato di emergenza a tutti i Comuni colpiti dall’alluvione attualmente esclusi dal decreto perché era già previsto un incontro con il Governo.

"Chiedevamo anche fondi regionali per coprire spese non risarcite dallo stato, come i veicoli aziendali e privati, e procedure più rapide e tempestive, rispetto agli iter utilizzati per la precedente alluvione, per l'assegnazione dei contributi a cittadini e imprese".
In Consiglio regionale, la scorsa settimana, la maggioranza ha bocciato la mozione con la quale si chiedeva di allargare lo stato di emergenza ad altri Comuni colpiti dall'alluvione che hanno ricevuto danni ma non sono stati inseriti nell'attuale decreto di stato di emergenza.
La mozione, a prima firma del Vicepresidente Andrea Biancani, sottoscritta da Micaela Vitri, dal Gruppo PD e dal Gruppo 5 Stelle, è stata bocciata in Aula dalla maggioranza perchè ritenuta superflua visto che il Presidente della Regione doveva incontrare il Governo a Roma per trattare lo stesso tema.
"L'incontro tra Regione e Governo – spiegano Biancani e Vitri - c'è stato da giorni, ma ancora non sono arrivate certezze per nessuno dei Comuni attualmente esclusi. È stato paradossale che la maggioranza del Consiglio non abbia votato un documento che chiedeva delle cose semplicissime e fondamentali per i territori, le imprese e i cittadini colpiti, con la scusa di un incontro dal quale non è emersa nessuna certezza, visto che votarlo all'unanimità avrebbe dato più forza alla Regione nelle trattative.
Chiedevamo alla Regione di far pressione sul Governo per allargare l'elenco dei Comuni inseriti nel decreto stato di emergenza, così che possano beneficiare dei relativi aiuti; stanziare risorse regionali a complemento di quelle nazionali, per rimborsare eventuali danni che non saranno compresi nei fondi nazionali, come accadde, ad esempio, con i veicoli privati e aziendali danneggiati nell'alluvione del settembre 2022 e, infine, trovare modalità di erogazione dei contributi diretti a famiglie e imprese più veloci, di quelli, troppo lenti, utilizzati per la precedente alluvione. Infatti, ad oggi, i cittadini delle aree colpite a settembre 2022 non hanno ricevuto nulla in tasca.
Non solo la maggioranza del Consiglio non ha voluto dare questo indirizzo politico alla Giunta, ma non si è nemmeno preoccupata di avere risposte concrete dopo l'incontro tra il Presidente e il Governo nazionale".
"L'assessore ha dichiarato che ad aver denunciato danni sono stati ben 106 Comuni, per un valore stimato di circa 314 milioni di euro. A fronte di queste cifre, ad oggi il decreto nazionale include solo 7 comuni marchigiani e uno stanziamento per le prime spese di messa in sicurezza di soli 4 milioni.
Questi numeri avrebbero dovuto far capire a tutti che è ancora più importante riuscire ad agire con forza nei confronti del Governo nazionale per allargare l'area dello stato di emergenza e aumentare i fondi destinati alle Marche.
"Ad oggi, però, dopo l'incontro tra Regione e Governo la situazione è rimasta invariata rispetto al primo decreto. Per questo - concludono Biancani e Vitri - continueremo a fare pressioni su Regione e Governo affinché ci siano aperture su questi fronti e il riconoscimento dei danni a quanti più territori, cittadini e imprese possibili che hanno bisogno di certezze.
"Il nostro impegno ci sarà anche per chiedere che la Regione preveda risorse proprie per rimborsare i danni che non rientreranno negli aiuti nazionali, come fatto per l'alluvione di settembre, dove è stato aperto un bando per risarcire veicoli dei privati e delle imprese, danneggiati. Non possono esistere cittadini e Comuni di serie A e di serie B di fronte a eventi così catastrofici, tutti quelli che hanno subito danni devono essere aiutati".
Andrea Biancani – Vicepresidente Consiglio Regionale Marche