Centro Sperimentale regionale di Tartuficoltura Biancani “Il Centro Sperimentale di Tartuficoltura di Sant’Angelo in Vado sarà indebolito.

Poco personale e poche risorse ma la Regione
approva la legge che istituisce la sede sperimentale di Amandola. È già
difficile sostenerne una, senza aumentare le risorse come si pensa di
mantenerne due? "Comuni non coinvolti, sbagliata la scelta di
escludere i suoi rappresentanti dal Tavolo regionale permanente di filiera sul
tartufo."
In Regione sono state approvate alcune modifiche alla legge regionale che regola la raccolta e la produzione del tartufo che, a mio avviso, indeboliscono la qualità della filiera del tartufo - sostiene il Vicepresidente del Consiglio Regionale Andrea Biancani-. La nuova legge frammenta il Centro Sperimentale di Tartuficoltura di Sant'Angelo in Vado riconoscendo anche ad Amandola la sede sperimentale, ed esclude i rappresentanti dei Comuni marchigiani dal Tavolo regionale permanente di filiera sul tartufo. Scelta non condivisa con i principali Comuni legati al tartufo.
Il Centro Sperimentale di Tartuficoltura regionale di Sant'Angelo in Vado è un'eccellenza che dà valore a tutta la filiera del tartufo marchigiana e promuove a livello nazionale l'immagine della nostra regione come zona pregiata di produzione. Esite da più di quarant'anni, ed è uno dei pochi enti accreditati a livello ministeriale per lo studio, la ricerca, la sperimentazione e la divulgazione nel settore della tartuficoltura. Svolge svariate funzioni quali la ricerca e la sperimentazione ai fini della coltivazione ed il controllo e la certificazione delle piantine tartufigene dei vivai regionali, fondamentali per creare tartufaie produttive.
Il Centro di Sant'Angelo in Vado già soffriva di una carenza di personale e risorse che ne hanno limitato il funzionamento e gli standard di eccellenza a cui potrebbe tendere.
Ci si doveva concentrare sul potenziamento del Centro sperimentale di Sant'Angelo per garantire più personale e più alti livelli di servizi e ricerca, invece la Regione ha scelto di disperdere le poche risorse economiche, istituendo un ulteriore centro sperimentale ad Amandola. La legge non prevede un aumento dei fondi e il risultato sarà avere due sedi più deboli di quella precedente.
È stato indebolito anche il Tavolo permanente di filiera sul tartufo della Regione, che ha lo scopo di contribuire a costruire le azioni di promozione e valorizzazione delle attività legate al tartufo nella Marche. Sono, infatti, stati esclusi i rappresentanti dei Comuni il che è assurdo se si considera quanto i Comuni marchigiani contribuiscano ogni anno alla valorizzazione di questo prodotto e all'immagine del nostro territorio come produttore di tartufi di qualità, sostenendo e organizzando eventi, fiere e mostre, conosciute in tutto il Paese, e sostenendo le attività locali legate a questo prodotto.
Il mondo del tartufo marchigiano va senza dubbio sostenuto perché rappresenta un'eccellenza territoriale che porta molti benefici, sia economici che turistici, a tutto il territorio ed in particolare nelle aree interne, ma proprio perché si tratta di un'eccellenza, bisognerebbe partire dalla qualità evitando di parcellizzare le poche risorse rafforzando invece un centro che viene considerato di eccellenza, un riferimento per la tartuficoltura.
Escludere i Comuni dalla concertazione delle strategie di valorizzazione di questo prodotto e indebolire il Centro Sperimentale di Tartuficoltura regionale di Sant'Angelo in Vado, sono scelte che vanno in direzione contraria e indeboliscono tutto il mondo che ruota attorno al tartufo, ed è per questo insieme alla Consigliera Vitri abbiamo deciso di votare contro questa proposta di legge.
Andrea Biancani - Vicepresidente Consiglio Regione Marche