"Cittadella del diabete". La proposta di Biancani: «E' la soluzione per ridurre i tempi di attesa eccessivi e la scarsa organizzazione che costringono i pazienti diabetici a ricorrere al privato e alla mobilità passiva».

20.04.2023


«La Cittadella permetterebbe di concentrare diagnosi e cure per evitare aggravi di costi a carico dei cittadini e risparmiare tempo prezioso».

«Più di 80mila persone soffrono di diabete nelle Marche, di cui 300 sono bambini. Dopo l'ipertensione, è la patologia cronica più diffusa». Parte dai numeri il Vicepresidente del Consiglio regionale Andrea Biancani (Pd) per spiegare l'interrogazione dedicata ai servizi sanitari per i pazienti diabetici appena presentata. Nel testo Biancani propone la creazione di una "Cittadella del diabete", come «soluzione per ridurre i tempi di attesa eccessivi e la scarsa organizzazione che costringono i pazienti diabetici a ricorrere al privato e alla mobilità passiva». Nel quesitole principali criticità vengono individuate nell'assenza di una vera e propria presa in carico, nella frammentazione delle prestazioni e nella carenza di personale che provocano dilatazione dei tempi e disagi.

«Sappiamo che il diabete è una patologia complessa – premette Biancani – con complicanze che richiedono percorsi diagnostici multidisciplinari e il coinvolgimento di numerosi specialisti, dal cardiologo all'oculista, dal nefrologo all'ortopedico e molti altri. Purtroppo da tempo i pazienti e le associazioni che li rappresentano denunciano tempi di attesa prolungati per le visite specialistiche, tanto da costringere gli utenti a rivolgersi al privato o a ricorrere alle strutture pubbliche nelle regioni limitrofe, come ad esempio per il territorio pesarese in Emilia Romagna». I tempi di attesa, segnala l'interrogazione, sono particolarmente prolungati, ad esempio per i controlli necessari al rinnovo della patente di guida. «Servono la visita cardiologica e quella oculistica – spiega Biancani –, ma i tempi sono talmente lunghi che le persone, pur di non pregiudicare la possibilità di guidare l'auto, spesso usata anche per andare al lavoro, ricorrono agli ambulatori privati o vanno fuori regione».

Altro aspetto critico è l'assenza di un'organizzazione coordinata delle attività di controllo, prevenzione e cura, «con la difficoltà di doversi recare in presidi diversi e lontani tra loro, distanti dalla propria residenza e dal proprio Centro di diabetologia di riferimento. A questo si aggiungono le complicazioni burocratiche che i diabetici incontrano per ottenere le prestazioni sanitarie e per prenotare le visite tramite CUP in tempi ragionevoli. In sintesi manca la presa in carico del paziente da parte del servizio pubblico».

Attualmente nelle Marche sono attivi 15 Centri di diabetologia per adulti e 1 Centro pediatrico, che in totale seguono 67mila pazienti. «Come sollecita anche l'Associazione Diabetici di Pesaro, la soluzione è una "Cittadella del Diabete", dove concentrare in giorni prefissati la presenza degli specialisti. Questo consentirebbe di effettuare nella stessa sede e nella stessa data più visite, in collaborazione con i Centri di diabetologia della AST Pesaro-Urbino. Il progetto pilota, conclusa la sperimentazione, potrebbe essere ampliato al resto della regione, superando una dannosa frammentazione, evitando aggravi di costi a carico dei cittadini e risparmiando tempo prezioso per gli accertamenti, con beneficio dei diabetici e delle loro famiglie».

L'interrogazione è stata sottoscritta anche dalla consigliera Micaela Vitri e dal gruppo Pd.

Andrea Biancani (Pd), Vicepresidente del Consiglio regionale