Dipartimento materno-infantile, nuova interrogazione urgente di Biancani e Vitri: "Non sia messa in discussione la riapertura annunciata per il 5 dicembre, chieste garanzie sulla piena operatività.

01.12.2022


Pesaro presidio di eccellenza, riferimento per tutto il territorio"

"Sbagliato mettere in contrapposizione le città della nostra Provincia, la Regione ha scelto di mantenere aperti tutti i presidi esistenti, ora deve garantire la funzionalità di tutti i reparti".

Con una nuova interrogazione urgente, a pochi giorni dall'annunciata riapertura del Dipartimento materno-infantile di Pesaro, i consiglieri regionali Andrea Biancani e Micaela Vitri (Pd) chiedono garanzie sulla piena funzionalità del presidio. "Vogliamo considerare attendibile la data del 5 dicembre per l'apertura, così come annunciato in Aula dall'assessore alla sanità - sostengono Biancani e Vitri -, perché un eventuale rinvio mortificherebbe tante famiglie che ormai da due anni subiscono disagi per il venir meno dei servizi eccellenti, offerti prima della pandemia. Servizi che attiravano cittadini anche al di là del bacino di utenza pesarese, costituendo una valida alternativa all'offerta sanitaria dei vicini ospedali romagnoli".

Nell'interrogazione si segnala che il primario di Ostetricia e Ginecologia ha sottolineato, con dichiarazioni apparse sulla stampa, che per poter riaprire il Dipartimento a Pesaro è necessario un incremento del personale attualmente in servizio. "Queste considerazioni lasciano intendere che a tutt'oggi non ci sarebbero le condizioni per la riapertura - commentano - A questo si aggiungono le preoccupazioni dei cittadini di Pesaro e Urbino alla notizia che la cooperativa vincitrice della gara per il servizio di pediatria a Marche Nord, già aggiudicataria di un simile appalto all'ospedale di Urbino, potrebbe non essere in grado di garantire contemporaneamente le stesse prestazioni nei due ospedali".

"Di fronte al silenzio dell'assessore rispetto a queste segnalazioni espresse da più parti sulla copertura del fabbisogno di medici, abbiamo presentato una nuova interrogazione urgente - spiegano i due consiglieri - . Sono mesi che abbiamo lanciato l'allarme sulla tenuta dell'area pediatrica nella provincia. Da tempo eravamo consapevoli che il mantenimento di Pesaro e Fano come strutture separate avrebbe penalizzato l'entroterra, perché i medici, potendo, scelgono le città e gli ospedali più grandi. Stiamo iniziando a fare i conti con i primi problemi di carenza di personale e dubito che la situazione migliorerà in futuro, se non si rivedono decisioni che di fatto stanno mettendo gli ospedali in contrapposizione tra loro".

"La preoccupazione sulla fuga dei medici da Urbino, denunciata in questi ultimi giorni, è, purtroppo, il frutto delle scelte sbagliate fatte dal nuovo governo delle Marche - sostengono Biancani e Vitri -. Il problema emerso per pediatria, e per tanti altri reparti, è direttamente collegato alla scelta di revocare il progetto del nuovo ospedale tra Pesaro e Fano, una struttura che avrebbe permesso di riunire diversi reparti razionalizzando il personale. La Regione, avendo deciso, al contrario, di mantenerli separati, è costretta ora a duplicare reparti identici a pochi chilometri di distanza e a fornire personale sufficiente per farli funzionare. D'altronde ai cittadini, in campagna elettorale, è stato promesso che sarebbe stata assicurata l'apertura di tutti i presidi e dei relativi reparti e adesso gli stessi cittadini si aspettano che ogni ospedale garantisca tutti i servizi attivi prima della pandemia. Oggi abbiamo il problema di pediatria, domani lo avremo per altri servizi, dato che la Regione, con le sue scelte, ha aggravato il problema della mancanza di medici e ha la necessità di spalmare i pochi esistenti su più presidi, finendo per lasciarli tutti sguarniti, in concorrenza tra di loro e con la necessità di prendere personale privato."

"Per quanto riguarda il reparto materno-infantile di Pesaro, è giusto che riapra, non solo perché stiamo parlando della seconda città delle Marche e del co-capoluogo di Provincia, ma soprattutto perché sarebbe l'unico della provincia in grado di garantire risposte immediate in caso di complicazioni ed emergenze".

"Con la chiusura di Pesaro e l'attivazione del servizio solo su Fano per gestire il Covid, le famiglie hanno subito un disservizio, con un incremento di circa il 20% dei parti effettuati nei punti nascita dell'Emilia Romagna, incremento di mobilità passiva che a tutt'oggi, a emergenza terminata, sembra non essersi bloccato. A Pesaro il reparto materno-infantile è in grado di garantire risposte tempestive e multidisciplinari grazie alla collaborazione diretta con la rete di Emergenza-urgenza e in particolare con i reparti di chirurgia, urologia, emodinamica e il centro trasfusionale. Al contrario oggi, se ci sono complicazioni a Fano, madri e bambini devono essere trasferiti d'urgenza a Pesaro. Sarebbe assurdo continuare a tenere chiuso proprio il reparto di Pesaro, il presidio con i maggiori livelli di sicurezza in caso di emergenze e anche tra i più attrezzati. Ci stupisce che sia proprio chi oggi guida quel reparto a dichiarare che l'ospedale di Fano sia in grado di dare le stesse risposte rispetto a Pesaro".

"Il reparto, prima della temporanea chiusura, contava 23 posti letto, 4 sale parto, di cui una con vasca per il travaglio in acqua e la cromoterapia, e due attigue a chirurgia, e disponeva di un asilo interno. Spazi e servizi frutto di investimenti importanti e che ci auguriamo siano tutti ripristinati il più velocemente possibile".

"La riapertura di Pesaro, con l'alta professionalità e l'eccellenza raggiunti e riconosciuti a livello nazionale ed internazionale - concludono i due consiglieri regionali - è la strada per ridurre la mobilità passiva ".

Di Andrea Biancani e Micaela Vitri, consiglieri regionali PD