Disabilità Biancani: "posti insufficienti nelle strutture residenziali e semiresidenziali. Solo a Pesaro, mancheranno circa 10 posti nelle semiresidenziali e 1 nelle residenziali, lasciando le famiglie sole e senza risposte efficaci".

03.04.2023


"La disponibilità di queste strutture si basa su un fabbisogno calcolato nel 2017 che va aggiornato".

La rete delle strutture residenziali consente alle persone con disabilità e con patologie legate alla salute mentale, che non possono essere assistite nella loro abitazione (a causa dell'elevato livello assistenziale necessario o per le difficoltà della famiglia) di continuare a vivere il più possibile in modo simile a come vivrebbero a casa. Invece, le strutture semiresidenziali offrono attività volte al recupero e al mantenimento delle capacità psicofisiche, permettendo alla persona di restare a vivere nella propria abitazione e alleggerendo il lavoro di cura e assistenza delle famiglie.

Il Vicepresidente del Consiglio Regionale Andrea Biancani (PD) ha presentato un'interrogazione alla Regione per avere i dati sul reale bisogno nel territorio di strutture residenziali e semiresidenziali per adulti. La risposta ricevuta in Aula non ha però fornito dati concreti sul fenomeno.

"Sollecitato dalla famiglie – spiega Biancani – ho raccolto i dati reali delle strutture e le previsioni di ingresso per il 2023. Il quadro emerso è quello che sospettavano le famiglie: i posti non basteranno.

L'attuale quantità e disponibilità di posti nelle suddette strutture si basa sostanzialmente su una quantificazione del fabbisogno elaborata nel 2017 ma nel frattempo la situazione demografica si è evoluta e sono cambiati i bisogni di assistenza, con sempre maggior difficoltà a dare risposte. Ad oggi a Pesaro solo il 5% dei posti semiresidenziali (CSER) è libero, circa 7, a fronte di 17 domande che si potrebbero presentare durante l'anno, in particolare con la fine del percorso scolastico da parte dei giovani con disabilità. Per i posti residenziali (CoSER), spesso rivolti a persone con casistiche acute, si prevedono 2 domande ma una sola disponibilità. A fare le spese di queste carenze sono le persone con disabilità e le loro famiglie, che rischiano di dover far fronte da in casa e a loro spese alle esigenze sociali e sanitarie dei propri cari.

Il problema è aggravato dal fatto che non tutti i centri sono identici e alcuni si sono specializzati su alcune tipologie di utenti. Avere pochi posti vuol dire, quindi, anche non poter indirizzare la persona verso il centro più adatto alle sue esigenze. Mancano, in particolare, strutture in grado di accogliere persone con disturbi dello spettro autistico, come sottolineo da anni. È dal 2018 che ribadisco la necessità di realizzare a Pesaro un Centro semiresidenziali e residenziale capace di accogliere persone con autismo.

È ormai evidente che il fabbisogno sia da aggiornare in base alle reali esigenze del territorio, prevedendo le risorse necessarie a garantire l'ampliamento delle disponibilità in particolare nelle aree dove c'è più domanda. Non possiamo continuare a lasciare le famiglie sole e nell'incertezza che i loro cari possano non trovare posto.

L'interrogazione è stata sottoscritta anche da Micaela Vitri e dal gruppo PD.

Andrea Biancani – Vicepresidente Consiglio Regionale delle Marche