Donbass, terzo giorno di referendum. Anche oggi i bombardamenti fanno da colonna sonora.

Se qualcuno crede davvero che la gente qui abbia paura di votare e lo faccia perché terrorizzata da un fucile in spalla ad un poliziotto, probabilmente nemmeno ha idea di come viva questa città da 8 anni.
Non sa che in alcuni quartieri gli scrutatori indossano giubbotti antiproiettile, e non certo per paura di questi fucili. Non sa che solo nelle scorse due settimane una cinquantina di civili sono rimasti uccisi dai colpi dell'artiglieria ucraina (la maggior parte delle vittime sono morte in centro città, da parte al teatro o al mercato, lontano dal fronte e/o obiettivi militari).
Non lo sa perché gli stessi giornalisti che trovano scandaloso il fatto che i poliziotti girino con un AK a tracolla si guardano bene dal raccontare queste stragi. Stando nei loro comodi uffici non si preoccupano di cercare la verità, limitandosi a prender per Vangelo le dichiarazioni diffuse su Twitter da qualche amico di Zelensky.
A Cura di Vittorio N. Rangeloni (Corrispondente).