La Regione annuncia che l’ospedale di Pesaro avrà 460 posti letto ma non dice da dove arriveranno.

08.11.2023

Biancani: "Mancando l'Atto Aziendale dell'AST 1 i posti letto sono solo una promessa verbale. Saranno tolti agli altri presidi della provincia, saranno tolti da altre parti della regione o saranno finanziati ex novo? Non sono chiari nemmeno i reparti che resteranno nei vari presidi".

"La Regione pur di non decidere scaricherà le scelte e le responsabilità sui tecnici?".


Il giorno dopo l'apertura delle buste per la gara di affidamento della progettazione del nuovo ospedale di Pesaro e del Consiglio comunale monotematico alla presenza del Presidente Acquaroli, in Consiglio regionale è stata discussa un'interrogazione a prima firma del Vicepresidente del Consiglio, Andrea Biancani, per avere chiarimenti sulla provenienza dei posti letto annunciati e sul contenuto della nuova struttura ospedaliera.

"La Regione non ha risposto alle domande più specifiche– commenta Biancani – si sono limitati a ribadire che partirà la progettazione e che i posti letto della nuova struttura saranno circa 460. Anche io mi auguro che la progettazione proceda spedita, soprattutto perché, tre anni fa, c'era un progetto già pronto che la maggioranza ha buttato via per ricominciare l'iter dall'inizio. Sono meno entusiasta della notizia che l'ospedale avrà circa 80 posti letto in più di adesso, visto che il progetto originario ne prevedeva circa 220 in più. Resta aperta una grande questione, che impedisce che ci sia chiarezza su quanto sta facendo la Regione: su quali atti programmatori si è basata la Giunta per definire le linee guida, reparti, servizi, posti letto e personale, su cui si dovranno basare i progettisti? Tutto quello di cui sentiamo parlare, in particolare i posti letto, su carta non sono stabiliti in nessun piano, sono di fatto solo promesse verbali che rischiano di restare tali".

"Un posto letto non è solo il letto fisico, ma l'insieme di attrezzature e personale necessari per assistere una persona, e ha quindi dei costi importanti. In questa interrogazione, sottoscritta anche dalla Consigliere Micaela Vitri e dal Gruppo PD, ho chiesto, senza ricevere risposta, da dove arriveranno questi posti letto, ovvero le risorse e il personale. Le opzioni infatti sono solo tre: o verranno creati ex novo con nuove risorse regionali (che al momento non ci sono, e l'AST1 è anche sotto piano di rientro per le troppe spese), o ci sarà una ripartizione provinciale, e quindi potrebbero essere tolti a Fano, Urbino e Pergola, oppure ci sarà un riequilibrio regionale. Nel 2022 presentai un'interrogazione proprio per evidenziare il notevole deficit di posti letto dell'Area Vasta 1, rispetto ad altre Aree Vaste della regione, circa 300 posti letto in meno. Mi preoccuperebbe molto se la ripartizione fosse provinciale, perché questo vorrebbe dire indebolire gli altri presidi, togliendo servizi e personale. Però, ancora, non c'è nessuna certezza su questo, mancando, di fatto, atti programmatori ufficiali su cui ci sia scritto cosa vuole fare davvero la Regione".

"Sia a Pesaro, che in Aula, è stato menzionato più volte l'Atto Aziendale dell'AST 1, come il documento che farà chiarezza, e anche il nuovo Piano Socio-Sanitario 2022-2025 rimanda tutte le decisioni sull'assetto dei vari presidi ospedalieri, comprensivo dei dati sulla tipologia dei reparti, numero dei posti letto, personale e risorse assegnate, all'approvazione degli Atti Aziendali delle nuove Aziende. Un documento che doveva essere approvato subito dopo il voto del Piano socio-sanitario ma che è ancora in elaborazione, tanto che avevo anche chiesto una data certa di pubblicazione, ma non ci è stata data risposta. Quell'atto dovrà quindi definire cosa mantenere, tagliare o potenziare negli ospedali esistenti, e dalle dichiarazioni, fatte a Pesaro e in Aula, sembrerebbe che la Regione voglia delegare completamente ai tecnici le scelte scomode che presumibilmente saranno impopolari".

"Infatti, all'interno dell'Atto Aziendale si scoprirà anche quali reparti avrà ogni ospedale, in pratica non è si esclude che possa essere messa in discussione l'attuale distribuzione dei reparti e dei posti letto sul territorio. Un altro aspetto su cui l'interrogazione chiedeva chiarezza, senza ottenere risposta. Mi chiedo come si possa far progettare un ospedale senza sapere che servizi si daranno all'interno. La politica regionale continua a dire che le strutture rimarranno con gli stessi reparti di oggi, come hanno fatto in Consiglio comunale, ribadendo che, ad esempio, Pediatria resterà sia a Pesaro che Fano. È evidente a tutti, però, che già oggi molti reparti funzionano con medici a gettone. Quando finiranno i fondi per questa costosissima soluzione e quando ci sarà il nuovo ospedale cosa si farà? Non vorrei che l'approvazione dell'Atto Aziendale venisse appositamente rimandata a dopo le elezioni del 2024 per evitare di dover chiudere dei servizi che la maggioranza aveva promesso di tenere aperti".

"Nonostante tutto – conclude Biancani – mi auguro che si vada avanti con la costruzione dell'ospedale e la definizione dell'Atto Aziendale il più velocemente possibile, per ridare un po' di speranza agli operatori sanitari rispetto alla possibilità di avere, in futuro, una struttura di qualità che, oltre a rispondere alle esigenze dei cittadini, possa garantire condizioni di lavoro ottimali e stimolanti, che diano possibilità di crescere professionalmente. Una struttura che possa contribuire ad attrarre medici, cosa che purtroppo ad oggi si è rivelata sempre più difficile, anche a seguito di una politica sanitaria poco chiara da parte della Regione negli ultimi 3 anni".

Andrea Biancani – Vicepresidente Consiglio regionale Marche