Macron invita Putin a "tornare al tavolo delle discussioni"

12.10.2022

Emmanuel Macron ha esortato il presidente russo Vladimir Putin mercoledì sera a "tornare al tavolo delle discussioni", dall'inizio di un'intervista televisiva in gran parte dedicata alla guerra in Ucraina e alle sue conseguenze per i francesi.

"Oggi, prima di tutto, Vladimir Putin deve fermare questa guerra, rispettare l'integrità territoriale dell'Ucraina e tornare al tavolo delle discussioni", ha detto il presidente francese su France 2, rimproverando alla sua controparte di aver fatto la "scelta" di "installare" l'Europa "in guerra" con i suoi attacchi missilistici degli ultimi giorni e la mobilitazione per rafforzare il suo esercito. Colui che, nonostante le critiche anche ucraine, non ha mai interrotto il dialogo con il padrone del Cremlino dall'invasione russa dell'Ucraina il 24 febbraio, ha assicurato che avrebbe continuato a parlargli "ogni volta che fosse necessario". Ad un certo punto, spero il prima possibile, sarà necessario che tutte le parti interessate tornino a un tavolo di discussione", ha aggiunto, pur riconoscendo che non sarà nelle "prossime settimane".

Il presidente Macron ha insistito sul fatto che un negoziato alla fine sarebbe stato anche nell'"interesse" di Kiev e ha promesso nuove armi, vale a dire sistemi di difesa antiaerea. Ha anche avvertito il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, uno dei principali alleati della Russia, dicendo che avrebbe "problemi" se fosse stato ancora più coinvolto nel conflitto.

Interrogato dalla giornalista Caroline Roux, il cui nuovo programma politico "L'Événement" ha inaugurato, Emmanuel Macron ha affermato che è necessario "evitare qualsiasi escalation del conflitto", in modo che non si estenda a un paese vicino all'Ucraina e impedire l'uso da parte di Mosca di armi chimiche o nucleari. Ma il capo dello Stato, che ha promesso di "dire la verità" ai francesi sulle implicazioni del conflitto, ha preferito prendere a calci il barattolo lungo la strada sulla minaccia nucleare agitata dal padrone del Cremlino, ricordando solo che la Francia era anche un paese "dotato" della bomba atomica e credeva nella "deterrenza". "Meno ne parliamo", più è credibile, è scivolato nella sostanza.

Con quest'ora di intervista in un momento di primo ascolto, in gran parte dedicato al conflitto che sta scuotendo il mondo, il presidente francese si è prestato a un esercizio senza precedenti: una volta non è consuetudine, soggetti internazionali, spesso relegati alla fine del programma, questa volta ha avuto la stella. La posta in gioco è tanto più alta man mano che la guerra entra in una nuova fase, con massicci attacchi russi da lunedì sul territorio ucraino e minacce dirette del Cremlino agli europei che sostengono Kiev.

Facendo una deviazione attraverso la politica interna, il capo di Stato francese ha pianificato un ritorno alla normalità "nel corso" della prossima settimana sul fronte del carburante, mentre i francesi affrontano crescenti difficoltà di approvvigionamento a causa degli scioperi nelle raffinerie. Grattando di sfuggita la CGT, che deve "permettere al paese di funzionare". L'ultima intervista televisiva a Emmanuel Macron, già posta sotto il segno dei rischi di carenza e di "sobrietà" energetica, risale al 14 luglio. 

Da Redazione