Nuovo “piano casa”, sarà inapplicabile. Biancani-Vitri: “Per i cittadini sarà sempre più complicato.

Biancani-Vitri: "Per i cittadini sarà sempre più complicato. Aumenteranno notevolmente i tempi di autorizzazione, i vincoli e i pareri richiesti. Necessari anche l'approvazione del Consiglio Comunale e la dichiarazione di pubblica utilità".
"Cittadini, professionisti e imprese preoccupati, se non ci saranno modifiche sostanziali la nuova legge sull'edilizia renderà il piano inapplicabile. La Regione aveva promesso procedure rapide, annunci che non corrispondono alla realtà. Probabilmente non l'hanno mai letta".
Il Vicepresidente del Consiglio Regionale Andrea Biancani e la Consigliera Regionale Micaela Vitri lanciano un allarme sulle modifiche che la Regione vuole fare al "piano casa" contenute nella nuova legge urbanistica, già approvata dalla Giunta Regionale, che la maggioranza vuole portare in Aula entro novembre.
"I cittadini, i tecnici e le imprese chiedono semplificazione e invece si complicherà uno degli iter autorizzativi più semplici che esistono, che negli anni ha consentito a tante famiglie di ristrutturare le proprie abitazioni. La Regione invece con le nuove norme renderà quasi inapplicabile il piano anche per abitazioni in zone della città senza particolare valore storico o vincoli di sorta".
L'attuale "piano casa" prevede la possibilità di ampliare la propria abitazione e, a seconda del tipo di intervento, si può anche arrivare ad aumenti del 40%. I progetti devono includere anche l'efficientamento energetico e l'adeguamento sismico e avvenire in aderenza all'edificio esistente. Nessun consumo ulteriore di suolo, quindi, in quanto la casa si amplia in verticale o in adiacenza alla struttura esistente, non si edifica nessun nuovo lotto. La norma, attualmente, a livello di autorizzazioni prevede solo l'approvazione tecnica del progetto, da parte dell'ufficio comunale competente. Un iter ormai consolidato: un professionista abilitato elabora il progetto secondo i parametri della legge, l'ufficio comunale li verifica, e se sono in regola dà l'approvazione. Una procedura semplice, che negli anni ha permesso a tante famiglie di riqualificare la propria casa, aumentandone comodità e servizi, e che ha generato molto lavoro per i tecnici le imprese e per il vasto indotto dell'edilizia (rivenditori di materiali e arredi, professionisti, impiantisti ecc..).
"Ora per i cittadini sarà tutto più complicato. La Regione parla di semplificazione ma in realtà ha proposto una nuova legge urbanistica che complicherà tutto questo, fino a renderlo quasi impossibile - critica Biancani –.
Le modifiche più significative sono la riduzione dell'ampliamento massimo che passa dal 40% al 20% e l'allungamento delle procedure di approvazione. Aumenteranno notevolmente i tempi di autorizzazione, i vincoli e i pareri richiesti.
Il progetto, infatti, oltre al parere dei tecnici del Comune dovrà essere votato dal Consiglio Comunale, che dovrà riconoscerne addirittura l'interesse pubblico. Un Iter molto simile alle varianti urbanistiche. Inoltre, ogni Comune dovrà istituire una Commissione Paesaggio, la quale dovrà dare un parere vincolante. Infine, si dovrà sempre sentire il parere della Sovrintendenza anche per edifici non vincolati e che non si trovano in zone particolarmente importante dal punto di vista storico-paesaggistico".
"Oltre ad un notevole allungamento dell'iter burocratico ci sono due particolari che renderanno impossibile utilizzare questa norma – spiegano i Consiglieri – In primo luogo, il Consiglio Comunale, secondo la proposta di legge, dovrà votare l'utilità pubblica per progetti che riguardano l'ampliamento di case private. Siamo proprio curioso di vedere come sarà possibile applicare questa norma, anche solo dal punto di vista logico. In secondo luogo, oggi la legge prevede che l'ampliamento possa superare il limite di capacità edificatoria del lotto. Con la nuova proposta questo non sarà possibile, quindi se una casa non ha capacità edificatoria residua non potrà essere ampliata".
"La Regione aveva promesso procedure rapide, annunci che non corrispondono alla realtà: complicherà fino a rendere quasi impossibili interventi che, fino ad oggi, hanno generato la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e lavoro.
Ci auguriamo che riveda completamente queste norme, perché così come sono non funzioneranno. Se non ci saranno modifiche sostanziali alla legge, il danno ricadrà sulle famiglie che avranno meno possibilità di intervenire sulle abitazioni e soprattutto su professionisti, imprese e l'indotto dell'edilizia, che vedranno, inevitabilmente, ridurre le proprie attività. Settore già in difficolta anche a causa delle incertezze generate dall'attuale Governo sul bonus 110. La norma qualora approvata, entrerà in vigore il primo gennaio, pertanto, in questi ultimi due mesi e mezzo resterà in vigore l'attuale normativa".
"Visto che la norma è stata comunque già approvata dalla Giunta regionale, mi chiedo se il Presidente e l'Assessore competente conoscano e abbiano mai realmente letto la legge che hanno proposto. In ogni caso la superficialità con cui è stata approvata è disarmante, dilettanti allo sbaraglio".
Andrea Biancani – Vicepresidente Consiglio Regionale Marche