Psichiatri, grave carenza alla Psichiatria di Pesaro e Fano e al centro dei Disturbi del Comportamento Alimentare.

Interrogazione di Biancani: "Solo 10 Psichiatri in servizio a Psichiatria e 1 per il Centro dei Disturbi Alimentari, appena un terzo di quelli previsti.
Servizi a rilento. Esasperati i pazienti e le loro famiglie. Personale costretto a carichi di lavoro insostenibili".
Da alcuni anni sono in costante crescita i problemi connessi alla salute mentale per i quali è necessaria una presa in carico da parte del servizio sanitario. La pandemia, con la perdita improvvisa di abitudini personali e sociali e le insicurezze socio-economiche che ha generato, hanno contribuito ad accelerare la diffusione dei disturbi mentali e psicologici.
La risposta sul nostro territorio a questo tipo di problemi arriva dall'Unità Operativa Complessa di Psichiatria di "Pesaro e Fano" e dall'Unità dipartimentale "Disturbi del Comportamento Alimentare".
Purtroppo, a fronte di un costante incremento generalizzato della domanda di questi servizi, negli ultimi tempi si è assistito ad una progressiva diminuzione di medici in servizio nelle due unità che sta rallentando il funzionamento dei reparti mettendo in difficoltà i malati, le loro famiglie e lo stesso personale.
Per questo il Vicepresidente del Consiglio Regionale Andrea Biancani, dopo aver già presentato diverse richieste di integrazione del personale negli ultimi due anni, torna sul tema con una nuova interrogazione.
"Con questa interrogazione – spiega Biancani – chiedo alla Regione di mantenere la promessa di potenziare i servizi di cura relativi alla salute mentale che, alla luce della grave carenza di psichiatri, sta creando rallentamenti e allungando le liste di attesa.
L'organico ottimale della struttura di Psichiatria di Pesaro e Fano, con una popolazione di circa 280.000 abitanti,
dovrebbe avere in servizio 28 psichiatri ma, al momento, sono 10, più il primario, poco più di un terzo rispetto a quello previsto.
L'assunzione di alcuni medici, a seguito di un concorso del 2022, non è stata sufficiente, visto che sono comunque continuati, oltre ai pensionamenti, le dimissioni e i trasferimenti. Il personale rimasto riesce a coprire con difficoltà tutti i servizi. Si stanno creando ritardi nella presa in carico, nell'erogazione delle prestazioni previste nei piani assistenziali individuali e difficoltà operative che rendono stressante il lavoro dei pochi psichiatri rimasti. Sono chiamati a gestire i ricoveri ospedalieri e ad occuparsi dei percorsi terapeutici territoriali presso i centri di salute mentale (a partire dall'attività di valutazione delle UMEA e UMEE), dell'assistenza nei centri diurni (gestiti da associazioni e cooperative come ad esempio CEIS, Alpha e T41), nelle strutture riabilitative residenziali extra-ospedaliere e nelle carceri. Va poi considerato che per carenza di personale sono già state chiuse le sedi distaccate nei Comuni di Pergola, Fossombrone, Mondolfo e Vallefoglia, togliendo servizi all'entroterra.
La carenza di psichiatri sta creando difficoltà anche al centro per i Disturbi del Comportamento Alimentare che, anche a causa della pandemia, negli ultimi anni ha registrato il raddoppio dei casi e in particolare di quelli più gravi.
Attualmente a disposizione c'è un solo psichiatra la cui naturale assenza per ferie o malattia comporta il completo stop di parte dei servizi, a cominciare dalle prime visite necessarie alla presa in carico del paziente e non solo.
A fronte del problema, negli ultimi due anni, ho presentato diverse interrogazioni proprio per sollecitare il potenziamento del personale alla luce del fatto che tutte le strutture equivalenti presenti nelle altre provincie hanno un secondo psichiatra.
Avevo sollecitato anche l'assunzione di un internista, uno psicologo-psicoterapeuta, un medico esperto nutrizionista e di un educatore professionale che, però, ancora non si sono visti.
Nonostante le richiese e le segnalazioni il personale di questi servizi continua a mancare e le, pur meritorie, assunzioni fatte non sono state sufficienti a coprire il numero di chi, per diversi motivi, se ne andava. Ad oggi abbiamo un numero di psichiatri, a mio avviso, troppo ridotto per servire adeguatamente un bacino di circa 280mila persone, e a farne le spese sono i malati e le loro famiglie in primis e, in secondo luogo, i medici stessi che operano in condizioni di stress a causa degli eccessivi carichi di lavoro.
Mi auguro che la Regione annunci un cambio di passo e dia seguito ai tanti impegni presi di migliorare i servizi per la salute mentale a cominciare dal potenziamento dell'organico sia alla Psichiatria che al Dipartimento dei Disturbi del Comportamento Alimentare
anche alla luce della nuova organizzazione che, nelle intenzioni più volte espresse, dovrebbe prevedere il potenziamento e la razionalizzazione del personale.
L'interrogazione è stata sottoscritta anche da Micaela Vitri e dal Gruppo PD.
Andrea Biancani – Vicepresidente Consiglio Regionale Marche