Riordino degli Enti Locali, Ricci a Terni racconta l’esperienza dell’Unione dei Comuni: «Una voce unica, che rafforza il territorio e ottimizza le risorse umane e finanziarie».
Il sindaco: «Spero che il Governo metta presto in calendario una discussione».
«Per avere enti locali più forti occorre una riorganizzazione dei territori in grado di dare loro una voce unica, che ottimizza le risorse umane e finanziarie». Nel pomeriggio il sindaco di Pesaro Matteo Ricci è intervenuto all'incontro pubblico promosso dall'Azione Cattolica di Terni Narni e Amelia, "Troppo poco in Comune? Grande Terni, per contare di più e tornare a crescere" a Palazzo Gazzoli di Terni.
«I Comuni sono il cuore del Paese, il luogo in cui i problemi degli italiani trovano risposte e concretezze - ha spiegato -. Attraversando l'Italia, in questi giorni, mi sono confrontato con diversi amministratori locali e tra le preoccupazioni più diffuse c'è quella che la crisi sociale trovi sfogo nell'ufficio del sindaco. Il caro-energia sta piegando le famiglie, le imprese di tutti i livelli, e anche i Comuni. Solo per il comparto degli enti locali abbiamo calcolato che serve un miliardo, altrimenti occorrerà tagliare la spesa sociale o aumentare le tasse. Il destino dei Comuni è il destino del Paese, per si deve lavorare insieme per scongiurare l'esplosione della povertà che ha già dati tragici. Dall'altra parte le Amministrazione oggi si trovano una marea di risorse pubbliche e investimenti, ma da mettere a terra in tempi brevi con il rischio di non farcela. Un quadro delicatissimo, che deve spingerci a porci una domanda: pensiamo davvero che ogni Comune ce la può fare da solo? Secondo me è irrealistico. L'unico spazio che abbiamo per avere enti locali più forti sono i processi di riforma dal basso. Spero che il Governo metta presto in calendario una discussione sul riordino degli enti locali. Su tutti il riordino delle Province, che devono essere luoghi di semplificazione amministrativa e il rafforzamento dei Comuni, attraverso una legge nazionale che definisca una linea chiara per tutta Italia che definisca i bacini omogenei».
In attesa di questa norma, «qualche anno fa insieme ad altri sindaci del territorio abbiamo valutato il bacino omogeneo di Pesaro, che è la bassa vallate del Foglia». Il risultato è l'Unione dei Comuni. Oltre a Pesaro, Gabicce, Gradara, Mombaroccio, Tavullia e Vallefoglia. «Una voce unica, che rafforza il territorio e ottimizza le risorse umane e finanziarie». Partiti con la fusione di servizi di base come la polizia municipale, quelli informatici, SUAP, ora Ricci pensa al social: «disagio giovanile, povertà, sostegno alla disabilità, vanno gestiti in maniera omogena. Occorre fare dei passi avanti in questa direziona». Un lavoro comune che ha portato i Comuni più "fragili" a chiedere una fusione per incorporazione, come è successo con il Municipio di Monteciccardo «la gestione è unica, ma ha autonomia decisionale grazie ad un consiglio di municipio». Poi conclude: «Mi auguro che altre realtà del territorio seguano questo esempio, se riuscissimo ad organizzare la provincia in 6-7 bacini omogenei tutto il territorio sarà più forte. È l'unico modo per rafforzare l'amministrazione locale e farla pesare».
Da Comune di Pesaro